Ogni giorno sentiamo parlare del famoso obiettivo 5-a-day — cinque porzioni, l’equivalente di 400 g di frutta e verdura — raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per ridurre il rischio di malattie croniche
Eppure, nonostante la promozione capillare, molti paesi europei, compresa l’Italia, faticano a raggiungerlo.
L’Europa (e l’Italia) sotto la media
Nel Regno Unito, i consumi restano lontanissimi dal target: solo circa il 30 % della popolazione raggiunge la quota minima prevista. In tutta l’UE, la media giornaliera è di circa 350 g a persona, stabile o in lieve calo a seconda dei Paesi.
Per l’Italia, i numeri sono preoccupanti. Secondo CSO Italy, tra il 2021 e il 2023 abbiamo perso circa 14 % di consumo, pari a oltre 816.000 tonnellate in meno Nei primi mesi del 2022, la flessione fu dell’11 % a volume e del 4 % a valore, mentre nel primo trimestre 2025 si osserva un timido +2 % in volume (e +5 % in valore) rispetto al 2024.
I numeri nel dettaglio
- UE: ~350 g/giorno (±0,01 % rispetto al 2022; 2,2 % rispetto alla media quinquennale)
- IT (2021–2023): –14 % consumo totale, ≈816 000 t
- IT H1 2022: –11 % in volume, 4 % in valore
- IT Q1 2025: +2 % in volume, +5 % in valore
Perché non raggiungiamo le 5 porzioni?
a) Barriere economiche e culturali
Il costo resta una delle principali leve decisionali: frutta e verdura fresche costano di più rispetto ai prodotti ultra-processati. Nei nuclei familiari a medio-basso reddito la spesa per prodotti freschi è spesso sacrificata, un fenomeno più evidente nelle regioni meridionali.
b) Carenza di conoscenza
Molti italiani ammettono di non sapere quante porzioni consumano né cosa contenga una porzione. Il CsO Italy sottolinea la necessità di una strategia basata su una reale conoscenza da parte del consumatore .
c) Spreco e perdita
Secondo la FAO, in Europa i consumatori sprecano circa 90 kg pro-capite all’anno. Nel settore foodservice, molti operatori affermano che frutta e verdura hanno un alto tasso di spreco, che li rende meno convenienti.
Il caso UK: cosa possiamo imparare
In UK le campagne governative hanno integrato:
- Fondi dedicati al marketing per incentivare il consumo
- Educazione alimentare nelle scuole
Pur senza dati concreti, queste strategie rappresentano spunti applicabili anche in Italia.

L’Italia: punti di forza e criticità
a) Ricchezza agricola
L’Italia è uno dei maggiori produttori europei di frutta e ortaggi.
Secondo Eurostat, nel 2022, il nostro paese rappresentava il 17 % della superficie di produzione frutticola, il 12,5 % di quella orticola. In particolare, i pomodori: il 46,8 % della superficie europea dedicata cresce proprio da noi.
b) Tradizione gastronomica: Siamo l’epicentro della dieta mediterranea, spesso riconosciuta come sinonimo di benessere. Ma l’adozione moderna di cibi ultra-processati ha indebolito questo legame.
c) Educazione alimentare: Le linee guida CREA aggiornate (20202025) promuovono il consumo di frutta e verdura, ma l’efficacia dipende dalla capacità di trasformare i messaggi in abitudini quotidiane.
Strategie per invertire la tendenza
- Educazione alimentare sui banchi di scuola: Le generazioni più giovani sono il target ideale per insegnare abitudini sane. Lavorare con insegnanti e famiglie può imprimere un cambiamento culturale.
- Incentivi economici: Voucher per l’acquisto di prodotti freschi, sconti mirati nei supermercati, detassazione agricola legata alla produzione di ortofrutta.
- Riduzione dello spreco: Iniziative come la vendita di frutta “brutta ma buona”: studi inglesi certificano riduzioni degli sprechi nell’ordine del 20 %. In Italia si potrebbe incoraggiare la grande distribuzione a premiare i consumatori che acquistano questi prodotti.
- Collaborazione tra filiera e istituzioni: Coinvolgere agricoltori, distributori e ristorazione collettiva (es. mense scolastiche). In UK c’è un fondo per il marketing e in Italia le scuole possono creare “orti educativi” e menu bilanciati.
- Campagne di comunicazione efficaci: Messaggi mirati, testimonial riconoscibili, promozioni territoriali legate a prodotti stagionali locali.
I benefici per la salute e il welfare nazionale
Aumentare il consumo a 57 porzioni al giorno riduce morti premature, tumori, malattie cardiovascolari ed è associato a una migliore qualità di vita . Inoltre, un calo dell’obesità (oggi intorno al 10 % negli adulti; 2021 % nei bambini italiani) comporterebbe un impatto positivo sul sistema sanitario pubblico (13,3 miliardi di spesa nel 2020 per patologie legate all’obesità).

Idee creative per raggiungere l’obiettivo
Smoothie arcobaleno a colazione
Prepara smoothie con una base di verdure verdi (spinaci, cavolo), frutta fresca o congelata, un po’ di yogurt o latte vegetale e semi (chia, lino). Solo così puoi portare a tre le porzioni già al mattino, con gusto e colore.
Frutta come dessert (o antipasto)
Dimentica gelati o biscotti: frutta fresca tagliata a fettine, macedonia con yogurt, o spiedini colorati sono sfiziosi e sani. Puoi conservare frutta in frigo, sul bancone o, perché no, ghiacciata, perfetta per uno snack estivo.
Sala-bar in frigorifero
Organizza vasetti o contenitori con insalate pronte, verdure tagliate, hummus, formaggio e frutta. Su TikTok hanno lanciato la moda del DIY Salad Bar, ideale per pasti veloci e bilanciati.
Nascondi le verdure nei sughi
Aggiungi broccoli, spinaci, carote e zucchine frullate nei sughi per pasta, ragù o parmigiane. Ottieni gusto e fibra senza farlo pesare al palato – un trucco approvato da Reddit: “pasta con 2 tazze di spinaci + pomodoro”.
Wrap e buns vegetali
Usa foglie di lattuga, funghi Portobello o fettine di zucchine come “panini” alternativi. Perfetti per un pranzo fresco e pieno di vegetali.
Sheet‑pan dinner e zuppe
Sfrutta il forno per arrostire ortaggi (patate, cavolfiore, pomodori, peperoni) e consumali a cena. O trasformali in zuppe vellutate: salutari, calde e nutrienti.
Verdure in ogni pasto
- Colazione: yogurt con frutti di bosco;
- Spuntini: bastoncini di carote o sedano e hummus
- Pranzo: cereali con peperoni, pomodori o cetrioli;
- Cena: sempre un’insalatina.
Meatless Monday e ricette originali
Scegli un giorno senza carne: prova burger di verdure e legumi, lasagne vegetariane, curry di verdure o chili veggie.
Mangia a colori
Prova la “regola dell’arcobaleno”: ogni settimana mangia almeno 30 tipi diversi di frutta e verdura, coprendo i colori dell’arcobaleno e nutrimenti differenti. Non solo salute: anche bellezza nel piatto.
Frutta e verdura nei dolci
Aggiungi carote e zucchine ai muffin o pane dolce, usa mela o banana per dolcificare al posto dello zucchero. Un trucco semplice per dolci più sani e… divertenti.
Conclusione
Il consumo di frutta e verdura in Italia ha perso terreno negli ultimi anni, ma i segnali del 2025 (leggero +2 %) e il fermento politico-culturale indicano che una svolta è possibile.
Per arrivarci, serve una strategia sinergica: cittadini informati, filiera coinvolta, scuole attive, aziende responsabili, istituzioni pro-attive. Solo così potremo trasformare il nostro Paese in modello di salute e sostenibilità.
Se i cittadini adottassero 57 porzioni al giorno, l’Italia non solo risolverebbe una seria emergenza salutare, ma rilancerebbe un’identità globale di eccellenza nel modo di nutrirsi e vivere. Una sfida ambiziosa, ma alla nostra portata.