Sicurezza alimentare. Oltre 35.000 richiami di prodotti  

Negli ultimi due decenni, la sicurezza alimentare negli Stati Uniti ha ricevuto un’attenzione crescente, con l’obiettivo di proteggere la salute dei consumatori e garantire la qualità dei prodotti sul mercato. Un recente studio pubblicato sul Journal of Food Protection ha analizzato i dati relativi ai richiami di prodotti alimentari gestiti dalla Food and Drug Administration (FDA) tra il 2002 e la metà del 2023, esaminando oltre 35.000 richiami derivanti da più di 10.000 eventi distinti. 

Cause dei richiami alimentari 

I richiami di prodotti alimentari possono essere attribuiti principalmente a due categorie: contaminazioni e problemi di lavorazione. Secondo lo studio, il 91% dei richiami è stato causato da contaminazioni, mentre il restante 9% è derivato da problemi di lavorazione. 

  • Contaminazioni: includono la presenza di allergeni non dichiarati, contaminazioni microbiologiche, chimiche, oggetti estranei e coloranti alimentari non dichiarati. Quelle microbiologiche rappresentano una minaccia significativa, perché possono causare malattie gravi nei consumatori. Ad esempio, la presenza di batteri patogeni come Listeria monocytogenes e Salmonella può portare a infezioni severe, specialmente in individui immunocompromessi, anziani e bambini. 
  • Problemi di lavorazione: tra questi, violazioni delle Buone Pratiche di Fabbricazione Corrente (cGMP), problemi legati all’Hazard Analysis Critical Control Point (HACCP), errori di produzione, etichettatura errata o marchiatura ingannevole, refrigerazione inadeguata e processi di lavorazione insufficienti. Tali problemi possono derivare da inefficienze nei processi produttivi, mancanza di formazione adeguata del personale o insufficiente manutenzione delle attrezzature. 

Contaminazioni microbiologiche e allergeni 

Le contaminazioni microbiologiche e la presenza di allergeni non dichiarati rappresentano la maggior parte dei richiami, il 76% del totale. 

  • Listeria monocytogenes: è stata la causa più frequente di richiami, con 7.844 casi, il 22% del totale e il 45% delle contaminazioni microbiologiche. Questo batterio può causare la listeriosi, una malattia grave con un alto tasso di mortalità, particolarmente pericolosa per le donne in gravidanza, i neonati, gli anziani e le persone con sistemi immunitari indeboliti. 
  • Salmonella: ha causato 6.597 richiami, pari al 18% del totale e al 38% delle contaminazioni microbiologiche. L’infezione da Salmonella può provocare sintomi gastrointestinali acuti e, in alcuni casi, complicazioni più gravi, soprattutto nei soggetti vulnerabili. 

Insieme, questi due patogeni sono responsabili del 40% di tutti i richiami analizzati, evidenziando la necessità di controlli rigorosi e misure preventive efficaci nella filiera alimentare. ù

Allergeni non dichiarati 

Gli allergeni non dichiarati costituiscono il 28% dei richiami totali. Tra le principali cause: 

  • Latte/Siero di Latte: 3.571 richiami, pari al 36% dei richiami dovuti ad allergeni. Il latte è uno degli allergeni più comuni e la sua presenza non dichiarata può causare reazioni allergiche gravi nei consumatori sensibili. 
  • Uova: 1.405 richiami, pari al 14%. Le uova sono un altro allergene comune e la loro presenza non dichiarata può rappresentare un rischio significativo per le persone allergiche. 
  • Grano: 1.306 richiami, pari al 13%. Il grano contiene glutine, una proteina che può causare reazioni avverse in individui con celiachia o sensibilità al glutine. 
  • Arachidi: 1.226 richiami, pari al 12%. Le arachidi sono tra gli allergeni più pericolosi, poiché possono scatenare reazioni anafilattiche potenzialmente letali. 

È importante notare che, a partire dal 1° gennaio 2023, il sesamo è stato aggiunto all’elenco degli allergeni riconosciuti negli Stati Uniti. Questo aggiornamento riflette la crescente consapevolezza e la necessità di proteggere i consumatori da reazioni allergiche potenzialmente gravi.  

Classificazione dei richiami 

La Food and Drug Administration (FDA) classifica i richiami in tre categorie, in base alla gravità del rischio per la salute pubblica: 

  • Classe I: Situazioni in cui esiste una ragionevole probabilità che l’uso o l’esposizione a un prodotto violi la legge e possa causare gravi conseguenze per la salute o la morte. 
  • Classe II: Situazioni in cui l’uso o l’esposizione a un prodotto può causare conseguenze temporanee o mediche reversibili per la salute, o in cui la probabilità di conseguenze gravi è remota. 
  • Classe III: Situazioni in cui l’uso o l’esposizione a un prodotto non è probabile che causi conseguenze per la salute. 

Secondo lo studio, più della metà di tutti i richiami analizzati rientra nella Classe I, evidenziando la gravità dei rischi associati a molti dei prodotti richiamati. 

Confronto con l’Italia e l’Europa 

In Italia e in Europa, la sicurezza alimentare è regolamentata da un quadro normativo rigoroso, con l’obiettivo di proteggere la salute dei consumatori e garantire la qualità dei prodotti sul mercato. 

  • Sistema di allerta aapido per alimenti e mangimi (RASFF): L’Unione Europea ha istituito il RASFF per facilitare la comunicazione rapida tra gli Stati membri riguardo ai rischi per la salute pubblica derivanti da alimenti e mangimi. Questo sistema consente di adottare misure tempestive per prevenire o limitare la distribuzione di prodotti pericolosi.  
  • Normative europee: Il regolamento (UE) 2023/915 stabilisce i livelli massimi di contaminanti negli alimenti di origine animale e vegetale, garantendo che i prodotti contenenti quantità inaccettabili di sostanze contaminanti non possano essere commercializzati nell’UE.  
  • Sistema italiano: In Italia, il Ministero della Salute gestisce la pubblicazione dei richiami di prodotti alimentari attraverso un portale dedicato, garantendo trasparenza e informazione ai consumatori.  

Misure preventive e normative 

Negli Stati Uniti, l’implementazione del Food Safety Modernization Act (FSMA), nel 2011, ha rappresentato una svolta significativa nella gestione della sicurezza alimentare, avvicinando il sistema statunitense a quello europeo.  

  • FSMA: Questo atto legislativo richiede alle aziende alimentari di implementare misure preventive per garantire la sicurezza dei prodotti, tra cui l’analisi dei rischi e l’adozione di controlli preventivi.  
  • HACCP: Sia negli Stati Uniti che in Europa, il sistema HACCP (Hazard Analysis Critical Control Point) è fondamentale per identificare e controllare i rischi potenziali nella produzione alimentare.  

Conclusioni 

L’analisi dei dati sui richiami alimentari negli Stati Uniti tra il 2002 e il 2023 evidenzia l’importanza di un sistema di sicurezza alimentare robusto e proattivo. La predominanza di contaminazioni microbiologiche e allergeni non dichiarati sottolinea la necessità di controlli rigorosi e di una comunicazione efficace lungo tutta la filiera produttiva. 

Il confronto con l’Italia e l’Europa mostra che, nonostante differenze normative e procedurali, l’obiettivo comune rimane la protezione della salute dei consumatori. L’adozione di misure preventive, come il FSMA negli Stati Uniti e le normative europee sulla sicurezza alimentare, rappresenta un passo fondamentale verso la riduzione dei rischi associati ai prodotti alimentari. 

È essenziale continuare a monitorare, analizzare e migliorare i processi produttivi e le normative vigenti, promuovendo una cultura della sicurezza alimentare che coinvolga tutti gli attori della filiera, dai produttori ai consumatori. 

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