Reni in salute: come gestire la malattia renale cronica 

I nostri reni sono come due infaticabili e discreti super-filtri. Lavorano 24 ore su 24, setacciando ogni giorno circa 180 litri del nostro sangue. Non si limitano a produrre l’urina; sono dei veri e propri direttori d’orchestra, essenziali per la pressione sanguigna, la salute delle ossa e persino la produzione di globuli rossi

Eppure, sono spesso gli organi più trascurati, e per un motivo molto semplice: soffrono in silenzio. La Malattia Renale Cronica (MRC) è subdola proprio perché non lancia segnali d’allarme finché il danno non è già avanzato. Capire cosa sia e come prevenirla non è solo un fatto medico, è un atto di responsabilità verso sé stessi. 

La MRC: Un danno lento e progressivo  

La MRC è definita come un’alterazione della struttura o della funzione renale che persiste per più di tre mesi. Non è un evento acuto, come un’infezione, ma un lento deterioramento. Immaginate i filtri dei vostri reni, chiamati glomeruli, come un colino da cucina: se lo usate con fluidi aggressivi o ad alta pressione, le sue maglie si danneggiano lentamente, finché non smettono di funzionare. 

Quando i reni perdono oltre metà della loro capacità filtrante, è un processo purtroppo irreversibile che può culminare nell’insufficienza renale terminale, momento in cui diventa indispensabile ricorrere alla dialisi o al trapianto. 

I due grandi nemici dei reni: zucchero e pressione 

Quali sono i fluidi aggressivi o le pressioni che danneggiano i nostri filtri? Nella stragrande maggioranza dei casi, sono due condizioni croniche molto diffuse: 

  1. Diabete Mellito: L’eccesso di zuccheri nel sangue agisce come un veleno lento sui vasi sanguigni più fini, inclusi quelli renali. Questa condizione è nota come nefropatia diabetica ed è la causa principale della MRC. Un livello di glicemia costantemente alto brucia letteralmente le unità filtranti. 
  1. Ipertensione Arteriosa: La pressione alta mette sotto sforzo costante tutte le arterie, comprese quelle che nutrono i reni. È come se i filtri fossero sottoposti a una pressione eccessiva, che li deforma e li rende meno efficaci nel tempo. 

Altre cause rilevanti sono le malattie autoimmuni (come il lupus), il rene policistico (una condizione ereditaria) e l’uso prolungato e sconsiderato di certi farmaci da banco, in particolare gli antinfiammatori non steroidei

I segnali invisibili e quelli da non sottovalutare 

Come detto, i reni sono bravissimi a nascondere il problema, compensando il danno finché non è davvero troppo esteso. Quando i sintomi compaiono, sono spesso vaghi e attribuibili ad altre cause, ritardando la diagnosi. 

Fai attenzione se noti: 

  • Stanchezza e debolezza insolita: Può essere legata all’anemia, una complicanza comune della MRC, poiché i reni non producono più abbastanza eritropoietina, l’ormone che stimola la produzione di globuli rossi. 
  • Gonfiore persistente (edema): Soprattutto a caviglie, piedi o intorno agli occhi, segno che i reni faticano a eliminare i liquidi e il sodio in eccesso. 
  • Aumento della necessità di urinare di notte (Nicturia): Uno dei primi segnali che il rene ha perso la sua capacità di concentrare l’urina durante il riposo. 
  • Prurito e pelle secca: L’accumulo di tossine e lo squilibrio minerale può manifestarsi anche sulla pelle. 

Quando i sintomi sono molto evidenti (nausea, vomito, confusione mentale), si è già in uno stadio avanzato, noto come uremia

L’importanza vitale di “due semplici test” 

La diagnosi precoce è l’unica via per rallentare la MRC. Fortunatamente, bastano due esami di routine, accessibili ed economici: 

  1. Esame del Sangue per la Creatininemia: Misurando la creatinina (un prodotto di scarto che i reni sani eliminano), è possibile calcolare la Velocità di Filtrazione Glomerulare. Questo è il parametro fondamentale che dice al medico quanto sangue i reni stanno ancora filtrando. 
  1. Esame delle Urine: Un semplice prelievo delle urine del mattino per misurare il rapporto Albumina/Creatinina. La presenza di albumina (una proteina) nelle urine, nota come albuminuria o proteinuria, è il segnale più precoce di un danno al filtro renale. 

Chi dovrebbe fare questi test? Tutti i soggetti a rischio: diabetici, ipertesi, persone con obesità o con una storia familiare di problemi renali. Non aspettare i sintomi! 

La cura è prevenzione e stile di vita 

Non esiste una pillola magica per far tornare i reni come nuovi. La terapia della MRC si concentra sul rallentamento della progressione e sulla gestione delle complicanze. 

Lavorare a stretto contatto con il tuo medico curante e, se necessario, con un Nefrologo, significa innanzitutto: 

  • Controllo Assoluto di Glicemia e Pressione: Mantenere questi valori negli standard è la cosa più importante in assoluto. Vengono spesso usati farmaci (ACE-inibitori o Sartani) che hanno un effetto protettivo diretto sui reni. 
  • Dieta Mirata: Una dieta a basso contenuto di sale è fondamentale per controllare la pressione. Negli stadi più avanzati, può rendersi necessaria una restrizione proteica (per non sovraccaricare i reni di scorie) e un attento monitoraggio di potassio e fosforo. 

Il tuo ruolo insostituibile nella prevenzione 

La prevenzione dipende da te. Ogni giorno puoi fare scelte che alleggeriscono il carico di lavoro dei tuoi reni: 

  • Smetti di Fumare: Il fumo è un veleno vascolare che accelera il danno renale. 
  • Fai Attività Fisica: Controlla il peso corporeo e aiuta a mantenere la pressione bassa. 
  • Bevi Acqua: Sebbene in stadi avanzati l’assunzione di liquidi debba essere regolata, per la maggior parte delle persone un’adeguata idratazione aiuta i reni a lavorare meglio. 
  • Attenzione ai Farmaci: Non abusare mai di antinfiammatori non steroidei

Se, nonostante tutti gli sforzi, la malattia progredisce fino all’insufficienza terminale, le opzioni di Terapia Renale Sostitutiva (Dialisi o Trapianto) offrono una prospettiva di vita. 

Non permettere ai tuoi filtri silenziosi di logorarsi inosservati. Un semplice esame può darti la consapevolezza per proteggerli. 

Per Approfondire 

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