Dalla tavola al pianeta: come nutrire le nuove generazioni in modo sano e sostenibile 

La chiave per l'Agenda 2030 

Il nostro modo di mangiare sta definendo non solo la nostra salute, ma anche il futuro del pianeta. Per l’attuale generazione di bambini e adolescenti, questa realtà è più pressante che mai. Siamo di fronte a una doppia crisi: da un lato, l’aumento delle malattie legate alla dieta; dall’altro, l’impatto insostenibile dei nostri sistemi alimentari sull’ambiente. 

Come possiamo nutrirli in modo ottimale, garantendo al contempo che resti abbastanza per le generazioni future? La risposta, secondo la scienza, risiede in un approccio combinato: la Nutrizione personalizzata e sostenibile. Questo binomio non è solo una tendenza, ma un passo cruciale verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. 

La doppia sfida globale: salute e impatto ambientale 

Per decenni, la priorità della nutrizione è stata la quantità e, successivamente, la qualità. Oggi, dobbiamo aggiungere la sostenibilità

La crisi della malnutrizione in tutte le sue forme 

Contrariamente a quanto si pensi, la malnutrizione non è solo sinonimo di fame. È un termine che racchiude: 

  1. Denutrizione: Carenza di calorie e nutrienti essenziali. 
  2. Carenze di Micronutrienti: La “fame nascosta” (es. carenza di ferro, iodio). 
  3. Sovrappeso e Obesità: L’eccesso calorico che porta a un aumento drammatico di malattie croniche non trasmissibili (MNT) come diabete di tipo 2 e patologie cardiovascolari, spesso con insorgenza sempre più precoce. 

      I bambini e gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili. Le abitudini alimentari acquisite in questa fase della vita tendono a persistere nell’età adulta, fungendo da “programmazione metabolica” per la salute futura. 

      L’impronta ecologica del piatto 

      I sistemi alimentari globali sono responsabili di circa un quarto delle emissioni totali di gas serra. In particolare: 

      • La produzione di carne rossa e i latticini ad alta intensità produttiva hanno un impatto maggiore in termini di uso del suolo, consumo di acqua ed emissioni di metano. 
      • Lo spreco alimentare (circa un terzo del cibo prodotto) contribuisce significativamente allo sfruttamento inutile delle risorse. 

      Una dieta sostenibile è dunque una dieta con un basso impatto ambientale, culturalmente accettabile, economicamente accessibile, nutrizionalmente adeguata e sicura, che utilizza in modo efficiente le risorse naturali e le risorse umane. 

      Pilastro 1: la rivoluzione della nutrizione sostenibile  

      Per la popolazione più giovane, adottare un modello nutrizionale sostenibile significa generalmente un maggiore spostamento verso fonti alimentari a base vegetale. 

      Il Modello mediterraneo come faro 

      A livello scientifico, modelli come la Dieta Mediterranea e la più recente Dieta Planetaria (proposta dalla Commissione EAT-Lancet) si rivelano la strategia vincente. Entrambi i modelli enfatizzano: 

      • Frutta, verdura, legumi e cereali integrali come base quotidiana. 
      • Consumo moderato di pesce, pollame, uova e latticini. 
      • Riduzione significativa di carne rossa, alimenti ultra-processati e zuccheri aggiunti. 

      Queste scelte non solo riducono le emissioni e preservano la biodiversità, ma sono anche associate a una maggiore longevità. Insegnare ai giovani a preferire un piatto ricco di legumi piuttosto che di carne è un gesto sia di salute pubblica che di responsabilità ambientale

      Pilastro 2: l’era della dieta personalizzata  

      Se la sostenibilità ci dice cosa mangiare, la personalizzazione ci dice quanto e come l’individuo dovrebbe mangiare per ottenere il massimo beneficio. Non esiste un’unica dieta perfetta per tutti, soprattutto durante le fasi di crescita. 

      Dal “Taglia unica” al “Su misura” 

      La nutrizione personalizzata tiene conto di diversi fattori unici per ogni bambino o adolescente: 

      1. Genetica (Nutrigenetica): La variazione dei geni influenza come il corpo assorbe, metabolizza ed elabora specifici nutrienti (es. la tolleranza al lattosio o la risposta a specifici grassi). 
      1. Micronutrienti e stato di salute: Le esigenze cambiano a seconda della velocità di crescita, del livello di attività fisica e della presenza di condizioni mediche specifiche (allergie, intolleranze, ecc.). 
      1. Stile di vita e microbiota: I pattern di sonno, lo stress e la composizione del microbiota intestinale giocano un ruolo cruciale. Il microbiota, in particolare, è una sorta di “secondo cervello” che influenza l’immunità, l’umore e l’efficacia del metabolismo dei nutrienti. Una dieta personalizzata può mirare a ottimizzare questa flora batterica. 

      Adottare un approccio personalizzato aumenta significativamente l’aderenza alla dieta nel lungo termine. Un piano alimentare che rispetta le preferenze individuali, i ritmi biologici e le predisposizioni genetiche ha molte più possibilità di successo rispetto a una raccomandazione standardizzata. 

      Le prospettive per l’Agenda 2030: accessibilità e educazione  

      Integrare la nutrizione sostenibile e personalizzata non è solo una questione scientifica, ma anche socio-economica. Il successo di questa transizione è inscritto negli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), in particolare: 

      • SDG 2 (Fame Zero): Garantire la sicurezza alimentare e migliorare la nutrizione. 
      • SDG 3 (Salute e Benessere): Promuovere stili di vita sani. 
      • SDG 12 (Consumo e Produzione Responsabili): Ridurre l’impronta ecologica del consumo. 

      Il fattore accettabilità 

      Perché una dieta sostenibile sia adottata su larga scala, deve essere economicamente accessibile e socioculturalmente accettabile. Questo richiede un impegno concertato: 

      • Politiche Alimentari: Sovvenzionare cibi a basso impatto ambientale (frutta, verdura, legumi) e tassare quelli non salutari/non sostenibili. 
      • Istruzione: L’educazione alimentare, che include la provenienza del cibo e il suo impatto, deve iniziare fin dalla scuola primaria. I ragazzi devono essere in grado di fare scelte informate e consapevoli. 
      • Innovazione nell’Industria: Sviluppare alternative proteiche sostenibili e nutrienti, riducendo al contempo l’uso di imballaggi e la logistica inquinante. 

      Conclusioni: un investimento nel futuro 

      La nutrizione personalizzata e sostenibile per i giovani non è un lusso, ma un imperativo etico e pratico. Stiamo coltivando una generazione che dovrà affrontare le sfide più complesse della storia moderna, dal cambiamento climatico all’aumento delle malattie croniche. 

      Riconoscere l’unicità biologica di ogni individuo (personalizzazione) e l’interdipendenza con il nostro ambiente (sostenibilità) è l’unica via per garantire che i nostri figli e nipoti possano godere di una salute ottimale su un pianeta sano. La scienza ha tracciato la rotta; spetta ora ai governi, alle famiglie e all’industria alimentare percorrerla, trasformando gli obiettivi dell’Agenda 2030 in realtà quotidiana. Questo è l’investimento più importante che possiamo fare per il loro futuro. 

      Per approfondire 

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