L’osteoporosi è una condizione che indebolisce le ossa, aumentando il rischio di fratture, soprattutto tra le donne in postmenopausa. Un aspetto spesso discusso è il ruolo del sodio nella salute delle ossa: può il sale nella dieta influire sul rischio di fratture? Un importante studio condotto nell’ambito della Women’s Health Initiative (WHI) offre alcune risposte interessanti.
Cosa sappiamo del sodio e delle ossa?
Il sodio è essenziale per molte funzioni del corpo, ma può anche fare aumentare l’espulsione di calcio attraverso le urine. Poiché il calcio è fondamentale per mantenere le ossa forti, si è ipotizzato che troppo sodio nella dieta possa indebolirle. Tuttavia, il corpo regola il sodio in modo complesso, coinvolgendo anche ormoni che possono influenzare il metabolismo osseo. Questo rende la relazione tra sodio e salute delle ossa più complicata di quanto sembri.
Lo studio WHI: cosa hanno fatto i ricercatori?
I ricercatori hanno seguito più di 69.000 donne in postmenopausa per oltre 11 anni. Hanno analizzato se il consumo di sodio influenzasse la densità minerale delle ossa (BMD) in aree come anca, colonna vertebrale e corpo intero, e se fosse collegato al rischio di fratture. Inoltre, hanno verificato se nutrienti come potassio e calcio potessero modificare queste relazioni.
Per rendere i dati più affidabili, hanno usato una tecnica avanzata che ha calibrato i risultati basati su questionari con biomarcatori (analisi di campioni di urina). Questo ha permesso di ottenere un quadro più preciso delle abitudini alimentari delle partecipanti.
Cosa hanno scoperto?
- Il sodio non sembra indebolire le ossa. Non è stata trovata una relazione significativa tra il consumo di sodio e i cambiamenti nella densità minerale delle ossa. Anche dopo anni di osservazione, l’assunzione di sodio non ha avuto un effetto rilevante su aree critiche come l’anca o la colonna vertebrale. Al contrario, è stato osservato un piccolo miglioramento nella densità del corpo intero tra le donne che consumavano più sodio.
- Fratture e consumo di sodio. In generale, il sodio non è risultato associato a un aumento del rischio di fratture, inclusi siti comuni come la colonna vertebrale. Sorprendentemente, però, livelli più alti di sodio sembrano essere collegati a un minor rischio di fratture dell’anca. Questa è una scoperta inaspettata che potrebbe essere legata al complesso equilibrio ormonale regolato dal sodio nel corpo.
- Influenza di potassio e calcio. I ricercatori non hanno trovato prove che il consumo di potassio o calcio modifichi l’effetto del sodio sulla salute delle ossa. Anche il rapporto tra sodio e potassio non sembrava influire sul rischio di fratture.
- Le linee guida sul sodio sono adeguate? Le attuali raccomandazioni di consumare meno di 2300 mg di sodio al giorno, utili per la salute cardiovascolare, non sembrano avere un impatto significativo sulla salute delle ossa. Questo significa che rispettare le linee guida è importante per il cuore, ma non è essenziale per prevenire l’osteoporosi.

Cosa significa tutto questo?
Lo studio suggerisce che, per le donne in postmenopausa, il consumo di sodio ai livelli raccomandati non rappresenta un pericolo per la salute delle ossa. Anzi, il risultato inaspettato di un minor rischio di fratture dell’anca con un consumo leggermente più alto di sodio merita ulteriori studi. Questo potrebbe essere legato a come il sodio influisce su ormoni che regolano sia il bilancio dei liquidi che il metabolismo osseo.
Punti di forza e limiti dello studio
Il WHI è uno studio molto ampio e dettagliato, con dati raccolti su migliaia di donne per oltre un decennio. Tuttavia, esistono alcune limitazioni. Ad esempio, le abitudini alimentari delle partecipanti sono state misurate solo in determinati momenti, e non è stato possibile monitorare cambiamenti nel tempo. Inoltre, l’associazione tra consumo di sodio e fratture dell’anca potrebbe essere influenzata da altri fattori non misurati.
Conclusioni
Per le donne in postmenopausa, non è necessario preoccuparsi troppo del sodio in relazione alla salute delle ossa, purché il consumo resti nei limiti raccomandati. È comunque importante mantenere una dieta equilibrata, ricca di calcio e potassio, per proteggere le ossa e la salute generale. La riduzione del sodio resta essenziale per prevenire problemi cardiovascolari, ma non è una priorità assoluta per prevenire l’osteoporosi.
Questo studio ci ricorda che il corpo umano è complesso e che spesso ci sono molteplici fattori in gioco. Continuare a studiare la relazione tra dieta e salute ossea aiuterà a trovare nuove strategie per prevenire l’osteoporosi e migliorare la qualità della vita delle donne in età avanzata.
Fonte: Sodium Intake and Osteoporosis. Findings From the Women’s Health Initiative, NIH 2016.