A cura di Massimo Fantini, Director of Research and Development with a strong background in Cancer Immunotherapy, Immunology and Cancer Research.
Caratteristiche del virus del morbillo
Riportiamo quanto si legge a tal proposito sul sito ufficiale dell’Istituto Superiore di Sanità.
1) VIRUS: “Il morbillo è una malattia infettiva esantematica acuta causata da un virus a RNA del genere Morbillivirus e l’uomo è l’unico ospite naturale. Il morbillo è altamente contagioso. Il 90% delle persone suscettibili esposte a una persona infetta contrae la malattia”.
2) TRASMISSIONE: “Il contagio avviene tramite le secrezioni nasali e faringee e le goccioline respiratorie che si diffondono nell’aria quando il malato tossisce o starnutisce. Il virus rimane infettivo nell’aria e sulle superfici infette fino a due ore. La contagiosità si protrae da quattro giorni prima a quattro giorni dopo la comparsa dell’eruzione cutanea”
3) SINTOMI: “i primi sintomi si presentano dopo un periodo di incubazione che varia da sette a 18 giorni (in media 10-12 giorni) e sono simili a quelli di un raffreddore (tosse, rinite, congiuntivite), con malessere e febbre che diventa sempre più alta (fino a 39 °C-40,5 °C). Dopo un periodo che varia da due a quattro giorni appare l’eruzione cutanea caratteristica, inizialmente sul volto e sul collo e poi, nell’arco di due o tre giorni, su tutto il resto del corpo”
Complicazioni del morbillo nei bambini non vaccinati
I bambini minori di 5 anni, gli adulti di età superiore a 20 anni, le donne in gravidanza e le persone immunodepresse sono le categorie a più elevato rischio di complicanze.
Le più gravi possono essere la polmonite e l’encefalite (gonfiore del cervello), che nei casi più gravi possono causare ricovero o addirittura la morte. Ad esempio, secondo la CDC americana, circa 1 persona su 5 non vaccinata negli Stati Uniti, dopo aver contratto il morbillo viene ricoverata in ospedale. Stiamo parlando del 20%.Da 1 a 3 bambini non vaccinati minori di 5 anni su 1.000 che contraggono il morbillo moriranno per complicazioni respiratorie e neurologiche.
Sempre negli USA, 1 bambino circa su 20 affetto da morbillo sviluppa la polmonite, la causa più comune di morte indotta da questo virus nei bambini piccoli.

Encefalite
Secondo la CDC americana, circa 1 bambino su 1.000 svilupperà invece l’encefalite, che può essere causa di convulsioni e provocare sordità o disabilità intellettiva. Per le donne in gravidanza non vaccinate, il morbillo potrebbe causare un parto prematuro o un neonato sottopeso.
Perché nei bambini non vaccinati aumenta il rischio di complicazioni?
L’ importanza del vaccino nei neonati
Come già trattato quando abbiamo parlato di pertosse, la protezione dei bambini contro le malattie infettive tramite vaccino fin dalle prime settimane dopo la nascita può essere uno spartiacque importante. Dopo il parto, il neonato viene a contatto con tutta una gamma di patogeni esterni che prima non ha mai incontrato.
Il suo sistema immunitario, seppur dotato di tutti gli elementi per rispondere alle infezioni, è un sistema immunitario “vergine”. In altre parole, deve imparare a riconoscere e a rispondere ai vari patogeni esterni. E qui diventa importante fare le vaccinazioni fin dai primi mesi di vita del neonato.
Il motivo? Perché tramite la vaccinazione si insegna al sistema immunitario vergine del neonato a riconoscere i patogeni, a generare una risposta immunitaria adeguata e a far maturare il suo sistema immunitario fino a diventare quello che vediamo nell’adulto.
Senza vaccinazione il neonato affronterebbe un’infezione senza aver avuto alcun tipo di “tirocinio”. Il tirocinio lo fa sul campo di battaglia. Sarebbe come mandare dei cadetti senza esperienza di combattimento a imparare a combattere direttamente contro reparti specializzati dell’esercito in un teatro di guerra. Le probabilità di vincere o sopravvivere sarebbero basse.
Il potere immunosoppressivo del morbillo
Diversi studi hanno dimostrato che il morbillo induce la soppressione del sistema immunitario e riduce la capacità di rispondere ad altre infezioni anche nel soggetto guarito. Il virus del morbillo causa, infatti, una soppressione evidente dell’immunità contro altri patogeni e un aumento della suscettibilità ad altre malattie infettive.
Per questo motivo, la maggior parte dei decessi per morbillo sono dovuti ad altre infezioni e c’è un aumento epidemiologicamente rilevabile a lungo termine della suscettibilità alle malattie infettive in quanti sopravvivono. Per esempio, la polmonite sopraggiunta dopo il morbillo, per infezioni con altri virus o batteri, risulta essere la complicazione letale più comune in seguito a infezione da morbillo nei soggetti non vaccinati più a rischio.
Conclusione
Esorto vivamente a non dare retta a chi consiglia di non vaccinarsi in gravidanza o di non vaccinare i neonati. Queste persone sono cattive consigliere che possono mettere in serio pericolo la salute vostra e dei vostri figli!
Come riportato nel sito dell’Istituto Superiore di Sanità, “per prevenire il morbillo da circa 60 anni è disponibile un vaccino vivo attenuato efficace, poco costoso e con un profilo di sicurezza molto elevato. Il vaccino è disponibile sia in forma combinata con le componenti antirosolia e antiparotite (vaccino MPR) sia con le componenti antirosolia, antiparotite e antivaricella (MPRV).
Sono indicate due dosi di vaccino: in Italia la prima dose è somministrata a 12 mesi di vita, la seconda dose a 5 anni di età. L’offerta di due dosi è in grado di proteggere verso il morbillo oltre il 90% dei vaccinati. Nel caso di soggetti che, per particolari condizioni, non possono essere vaccinati (es. bambini sotto i 6 mesi di età, donne in gravidanza suscettibili e pazienti immunodepressi), possono essere utilizzate le immunoglobuline fino al sesto giorno dopo l’esposizione”
Rivolgetevi sempre al ginecologo o al pediatra per quanto riguarda le vaccinazioni necessarie in gravidanza e nei neonati.