Decalogo della gravidanza: la vitamina B12  

Questo articolo rappresenta il quarto capitolo di una serie dedicata alla salute in gravidanza, ispirata al decalogo pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Dopo aver esplorato i principi generali di una corretta nutrizione nel primo articolo, e il controllo del peso e della glicemia in gravidanza e della vitamina B9, ci concentriamo ora sull’importanza di equilibrare l’assunzione di vitamina B12 durante i nove mesi di gestazione. 

Le vitamine del gruppo B sono fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo. Tra queste, la B12 (cobalamina) in particolare svolge un ruolo cruciale nei processi metabolici e nella salute del sistema nervoso. Sebbene spesso confuse tra loro, è essenziale comprenderne le differenze, le fonti alimentari e le implicazioni per la salute in caso di carenza. 

Vitamina B12 e acido folico: funzioni principali 

La vitamina B12 e i folati sono coinvolti nel metabolismo degli acidi grassi, degli amminoacidi e degli acidi nucleici, come il DNA. Inoltre, giocano un ruolo chiave nella formazione dei globuli rossi e nel funzionamento del sistema nervoso. In particolare: 

  • La vitamina B12 è essenziale per la sintesi del DNA e il mantenimento della mielina, la guaina protettiva dei nervi. 
  • L’acido folico è cruciale per la divisione cellulare e lo sviluppo del feto, soprattutto nelle prime fasi della gravidanza. 

Si tratta di vitamine entrambi idrosolubili, che quindi non vengono immagazzinate a lungo nell’organismo e devono essere assunte regolarmente attraverso la dieta o integratori. 

Fonti alimentari e biodisponibilità 

La vitamina B12 si trova esclusivamente in alimenti di origine animale, tra cui carne, pesce, uova e latticini. Gli alimenti vegetali, salvo rare eccezioni (alghe e cibi fortificati), non contengono quantità significative di B12 biodisponibile per l’essere umano. La biodisponibilità della vitamina B12 varia in base alla fonte e alla capacità dell’organismo di assorbirla: fattori come l’età, la presenza di patologie gastrointestinali (es. gastrite atrofica) o l’uso di farmaci possono comprometterne l’assorbimento. 

I folati, invece, sono presenti in abbondanza nei vegetali a foglia verde, nei legumi, negli agrumi e nei cereali integrali. Tuttavia, l’acido folico, la forma sintetica della vitamina B9, ha una biodisponibilità superiore rispetto ai folati naturali e viene utilizzato negli integratori e negli alimenti fortificati. 

Fabbisogno giornaliero e popolazioni a rischio 

Il fabbisogno giornaliero di vitamina B12 per un adulto è di circa 2,4 microgrammi, mentre per le donne in gravidanza e allattamento aumenta a 2,6-2,8 microgrammi. Per i folati, il fabbisogno è di 400 microgrammi al giorno per gli adulti, ma sale a 600 microgrammi in gravidanza e a 500 microgrammi durante l’allattamento. 

Tabella del fabbisogno giornaliero di folati e vitamina B12 

Fascia d’età Folati (μg) Vitamina B12 (μg) 
Lattanti (6-12 mesi) 110 0.7 
Bambini 1-3 anni 140 0.9 
Bambini 4-6 anni 170 1.1 
Bambini 7-10 anni 250 1.6 
Maschi 11-14 anni 350 2.2 
Maschi 15-17 anni 400 2.4 
Femmine 11-14 anni 350 2.2 
Femmine 15-17 anni 400 2.4 
Maschi 18-29 anni 400 2.4 
Maschi 30-59 anni 400 2.4 
Maschi 60-74 anni 400 2.4 
Maschi >75 anni 400 2.4 
Femmine 18-29 anni 400 2.4 
Femmine 30-59 anni 400 2.4 
Femmine 60-74 anni 400 2.4 
Femmine >75 anni 400 2.4 
Gravidanza 600 2.6 
Allattamento 500 2.8 

Alcuni gruppi di popolazione sono particolarmente a rischio di carenza: 

  • Vegani e vegetariani: a causa dell’assenza o della limitata assunzione di alimenti di origine animale, sono esposti a un alto rischio di deficit di vitamina B12. 
  • Anziani: spesso soffrono di una ridotta capacità di assorbimento dovuta a problemi gastrici. 
  • Donne in gravidanza: necessitano di un apporto maggiore di folati per prevenire difetti congeniti nel feto. 
  • Soggetti con malattie gastrointestinali: patologie come la celiachia o il morbo di Crohn possono compromettere l’assorbimento delle vitamine. 

Conseguenze della carenza 

La carenza di vitamina B12 e di folati può avere conseguenze gravi sulla salute. Una delle condizioni più comuni associate alla loro carenza è l’anemia megaloblastica, caratterizzata dalla produzione di globuli rossi di grandi dimensioni e poco efficienti nel trasporto dell’ossigeno. 

Altre conseguenze della carenza includono: 

  • Per la vitamina B12: danni neurologici irreversibili, disturbi cognitivi, affaticamento cronico e depressione. 
  • Per i folati: aumentato rischio di difetti del tubo neurale nel feto, malformazioni congenite e alterazioni nel metabolismo dell’omocisteina, un fattore di rischio cardiovascolare. 

Supplementazione e prevenzione 

In caso di difficoltà nel raggiungere i livelli ottimali di vitamina B12 e acido folico attraverso la dieta, è necessaria un’integrazione. 

  • La vitamina B12 è disponibile sotto forma di integratori orali o iniezioni intramuscolari per chi ha problemi di assorbimento. 
  • L’acido folico è comunemente prescritto alle donne in gravidanza per ridurre il rischio di difetti del tubo neurale nel nascituro. 

La fortificazione degli alimenti con acido folico è una strategia adottata in diversi Paesi per prevenire carenze nella popolazione generale. Tuttavia, è importante non superare il limite massimo tollerabile di 1 mg al giorno per evitare effetti avversi. 

Conclusione 

Vitamina B12 e acido folico sono essenziali per numerosi processi biologici. Una dieta equilibrata e un’attenta integrazione, quando necessaria, sono fondamentali per prevenire le carenze e garantire una buona salute. Prestare attenzione a queste vitamine significa prendersi cura del proprio metabolismo, della funzione nervosa e della vitalità generale dell’organismo. 

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