E se il batticuore è colpa dello stomaco? 

Quante volte un forte dolore o bruciore al petto, magari accompagnato da un battito cardiaco accelerato o irregolare (palpitazioni), scatena immediatamente l’allarme per un problema al cuore? Si tratta di una reazione naturale, data la gravità dei sintomi. Tuttavia, in molti casi, la causa di questo disagio non è cardiaca, ma dovuta a un disturbo gastrointestinale molto comune: la Malattia da Reflusso Gastroesofageo (MRGE), o semplicemente reflusso acido. 

Questa ambiguità di sintomi è il tema centrale di un allarme clinico crescente, come evidenziato anche in recenti articoli divulgativi. La vicinanza anatomica tra esofago e cuore fa sì che l’irritazione di un organo possa simulare o scatenare problemi nell’altro. Comprendere questa connessione è fondamentale per evitare panico inutile e, soprattutto, per indirizzare la diagnosi e la cura in modo corretto. 

Il meccanismo ibrido: cos’è la sindrome gastro – cardiaca 

La connessione tra lo stomaco irritato e il cuore si manifesta clinicamente in una condizione talvolta definita Sindrome Gastro-Cardiaca (o Sindrome di Roemheld, dal nome del medico che la descrisse per primo). Questa sindrome non implica che il reflusso stia danneggiando direttamente il cuore (in assenza di condizioni preesistenti), ma che stia mimando o innescando sintomi cardiaci attraverso due meccanismi principali: 

1. Il ruolo del Nervo vago (Riflesso vago-mediato) 

Il meccanismo più studiato è l’interazione tra l’esofago e il Nervo vago (o decimo nervo cranico). Il Nervo ago è un’autostrada nervosa che, partendo dal tronco encefalico, innerva una vasta gamma di organi, inclusi il cuore e l’apparato digerente. 

Quando l’acido gastrico risale nell’esofago, l’irritazione delle pareti esofagee stimola le terminazioni nervose locali. Questa stimolazione si propaga attraverso il Nervo vago, influenzando il sistema nervoso autonomo che regola il battito cardiaco. Il risultato è un riflesso involontario che può causare: 

  • Tachicardia: Battito cardiaco accelerato. 
  • Palpitazioni/Extrasistoli: La percezione di battiti saltati o irregolari, spesso descritta come un “colpo” o un “vuoto” al petto. 

Questo fenomeno è particolarmente evidente quando i sintomi digestivi compaiono dopo un pasto abbondante o di notte, quando la posizione sdraiata facilita la risalita acida. 

2. COMPRESSIONE FISICA E ERNIA IATALE 

Un altro fattore è la pressione meccanica, spesso legata alla presenza di Ernia Iatale. Essa si verifica quando una porzione dello stomaco risale nel torace attraverso il diaframma. 

Se lo stomaco è particolarmente pieno o disteso da gas (gonfiore addominale), può sollevare il diaframma e, in casi estremi, esercitare una pressione diretta sui tessuti cardiaci adiacenti. Questa compressione fisica può innescare aritmie (irregolarità del battito), intensificando i sintomi di fastidio e palpitazioni al petto. 

Il dolore pseudocardiaco

Oltre alle alterazioni del ritmo, l’effetto più allarmante del reflusso è il dolore toracico non cardiaco (o dolore pseudocardiaco). 

Il dolore da reflusso (il classico bruciore di stomaco o heartburn) è dovuto al contatto tra succo gastrico e mucosa esofagea. Poiché l’esofago e il cuore condividono in parte lo stesso circuito nervoso (il già citato Nervo vago), il cervello riceve un segnale di dolore generico nella regione retrosternale che è indistinguibile, per intensità e localizzazione, da quello di un’angina pectoris o persino di un infarto

Questa ambiguità neurologica è il motivo per cui milioni di persone si recano al Pronto Soccorso ogni anno per un sospetto attacco cardiaco, solo per scoprire che la causa è digestiva. 

Quando è lo stomaco e quando è il cuore? La diagnosi differenziale

Distinguere tra sintomi cardiaci e pseudo-cardiaci è il primo passo cruciale e richiede sempre l’intervento di un medico. 

Sintomo/Fattore Suggerisce Causa Cardiaca Suggerisce Causa da Reflusso (MRGE) 
Dolore/Fastidio al Petto Peggiora con lo sforzo fisico, migliora con il riposo. Può irradiarsi a braccio, spalla sinistra e mascella. Spesso peggiora dopo i pasti abbondanti, dopo aver bevuto bevande gassate/caffeina, o stando sdraiati (specie di notte). Migliora con antiacidi. 
Tachicardia/Palpitazioni Spesso associate a sforzi intensi o ad altre patologie cardiache note. Persistenti. Spesso compaiono in concomitanza con eruttazioni, gonfiore addominale, o rigurgito acido. Migliorano con la digestione. 
Altri Sintomi Associati Fiato corto intenso, sudorazione fredda, vertigini improvvise. Bruciore retrosternale, sapore acido/amaro in bocca, tosse stizzosa, sensazione di nodo in gola. 

Per una diagnosi certa, si ricorre a: 

  1. Esclusione Cardiaca: Il primo passo è l’elettrocardiogramma (ECG) e, se necessario, il monitoraggio Holter 24h per escludere patologie cardiache primarie. 
  1. Diagnosi Gastroenterologica: Se il cuore è sano, si procede con indagini gastroenterologiche come la gastroscopia o la pH-impedenzometria per valutare l’entità del reflusso e dell’infiammazione esofagea. 

Dalla comprensione alla cura

Il lato positivo è che, una volta stabilita la causa digestiva, i sintomi pseudo-cardiaci come il batticuore e il dolore al petto tendono a risolversi trattando il reflusso sottostante. La cura si basa su due fronti: 

  1. Farmacologico: Utilizzo di farmaci che riducono la produzione di acido gastrico (come gli inibitori di pompa protonica o gli H2 antagonisti). 
  1. Stile di Vita: La strategia più efficace è spesso un cambiamento radicale nelle abitudini: 
  • Pasti Leggeri: Evitare pasti abbondanti, soprattutto la sera. 
  • Postura Notturna: Dormire con la testata del letto rialzata per sfruttare la gravità. 
  • Dieta: Eliminare o ridurre al minimo alimenti che rilassano lo sfintere esofageo inferiore (caffè, cioccolato, menta, alcolici) e cibi grassi o piccanti. 

Comprendere il legame tra stomaco e cuore ci permette di gestire l’ansia legata ai sintomi e di concentrare l’attenzione dove è realmente necessario: sulla salute del nostro sistema digerente. 

Per Approfondimenti Scientifici: 

  • Review sul Vagus Nerve e MRGE/Aritmie: La letteratura scientifica esplora il ruolo del nervo vago come mediatore della correlazione tra MRGE e aritmie atriali, come la fibrillazione atriale. 
  • Dolore Toracico Non Cardiaco: Questo studio su PMC discute la prevalenza di dolori pseudocardiaco legati al reflusso e l’importanza di una diagnosi differenziale. 
  • Correlazione tra MRGE e Palpitazioni: Alcune ricerche (come citato in Verywell Health) suggeriscono che il trattamento aggressivo del reflusso possa migliorare i sintomi correlati alle palpitazioni, sebbene siano necessarie ulteriori conferme. 
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