Un recente studio condotto dall’Università di Lincoln, nel Regno Unito, ha messo in luce il ruolo positivo che i cani domestici possono avere nel migliorare la salute mentale degli adulti affetti da disturbo dello spettro autistico (ASD). La ricerca suggerisce che il legame tra una persona autistica e il suo cane potrebbe migliorare sensibilmente il benessere emotivo, riducendo significativamente il rischio di comportamenti autolesionisti.
L’importanza della relazione tra cane e proprietario autistico
Lo studio ha coinvolto un campione di 36 proprietari di cani con diagnosi di autismo, analizzando la loro relazione con l’animale e il suo impatto sulla salute mentale. Sei di questi partecipanti hanno dichiarato che il loro cane li aveva aiutati a superare momenti di grave crisi e impedito loro di togliersi la vita.
I ricercatori hanno scoperto che gli effetti benefici derivano principalmente da tre fattori chiave:
- Affetto incondizionato – La relazione con il cane offre un sostegno emotivo stabile e privo di giudizi.
- Routine quotidiana – Accudire il cane, alimentarlo e portarlo a passeggio fornisce una struttura alla giornata, riducendo il senso di smarrimento.
- Aumento della sicurezza e dell’inclusione sociale – Il cane incoraggia il proprietario ad affrontare situazioni sociali con maggiore serenità, ad esempio uscendo più frequentemente di casa.
Implicazioni per la prevenzione dell’autolesionismo
Secondo le statistiche, gli adulti autistici hanno un rischio significativamente maggiore di soffrire di problemi di salute mentale rispetto alla popolazione generale. Mentre circa il 25% degli adulti nel Regno Unito riceve una diagnosi di disturbo mentale, questa percentuale sale all’80% tra gli adulti autistici. Tra le principali problematiche riscontrate vi sono depressione, ansia e ideazione suicidaria.
Il professor Daniel Mills, esperto in medicina comportamentale veterinaria, sottolinea che “se questo studio è rappresentativo, allora i cani posseduti da persone autistiche nel Regno Unito potrebbero salvare migliaia di vite”. La ricerca suggerisce che il possesso di un cane potrebbe essere considerato una strategia di supporto complementare per ridurre il rischio di suicidio negli adulti autistici.

Benefici psicologici e sociali dell’interazione con il cane
Gli effetti positivi della compagnia di un cane sono stati riscontrati in molteplici aspetti della vita dei partecipanti:
- Riduzione dell’ansia – La presenza del cane aiuta a calmare le tensioni e offre conforto nei momenti di difficoltà.
- Maggiore indipendenza – I proprietari di cani autistici riferiscono di sentirsi più sicuri nell’affrontare compiti quotidiani come andare al supermercato o passeggiare.
- Aumento dell’attività fisica – Le passeggiate quotidiane con il cane favoriscono il movimento e migliorano il benessere fisico.
- Interazione sociale facilitata – Avere un cane può incoraggiare le persone autistiche a interagire con altre persone, riducendo l’isolamento.
Considerazioni e limiti dello studio
Sebbene i risultati dello studio siano promettenti, gli stessi ricercatori sottolineano che possedere un cane comporta anche responsabilità e potenziali difficoltà. Tra i possibili aspetti negativi vi sono:
- Il dolore emotivo legato alla malattia o alla perdita dell’animale.
- Le difficoltà nella gestione di un cane con problemi comportamentali.
- Il peso economico associato alle cure veterinarie e al mantenimento dell’animale.
Nonostante questi fattori, i ricercatori evidenziano che i benefici complessivi tendono a superare gli svantaggi, specialmente se la persona autistica riceve il giusto supporto nella gestione del proprio animale.
Conclusioni e prospettive future
Lo studio pubblicato su Scientific Reports apre nuove prospettive per il supporto alla salute mentale delle persone autistiche. Il legame con un cane potrebbe rappresentare una strategia efficace per migliorare il benessere psicologico e ridurre il rischio di suicidio tra gli adulti nello spettro autistico.
Ana Maria Barcelos, la ricercatrice principale dello studio, afferma che “la presenza del cane sembra permettere agli adulti autistici di fare cose che altrimenti eviterebbero, migliorando la loro qualità della vita”. Il team di ricerca auspica ulteriori studi per approfondire l’impatto dei cani domestici nella prevenzione del suicidio e sviluppare programmi specifici di supporto per le persone autistiche interessate ad adottare un cane.
Questa ricerca sottolinea l’importanza di approcci innovativi nella cura della salute mentale e suggerisce che, in alcuni casi, il miglior amico dell’uomo potrebbe davvero essere un’ancora di salvezza.
Fonte: University of Lincoln.