Viviamo in un mondo in cui l’invecchiamento della popolazione è una realtà sempre più evidente. Con l’avanzare dell’età, molte persone affrontano sfide emotive e sociali: solitudine, perdita di amici o partner e un senso di inutilità che spesso accompagna il pensionamento.
Secondo i dati ISTAT:
4,1milioni persone di settantacinquenni nel 2043, destinati a vivere più soli. In aumento di 1,2 milioni rispetto al 2023.
Ma c’è un alleato sorprendente che può fare una grande differenza: gli animali domestici.
Gli amici a quattro zampe non sono solo compagni di vita; per molti anziani (non solo per loro) rappresentano una fonte di benessere mentale e un ponte verso una vita più ricca e significativa.
Questo nostro articolo esplora come e perché possedere un animale domestico può essere un toccasana per la mente e il cuore degli anziani.
Animali domestici e salute mentale: un legame speciale
L’importanza della compagnia
Uno dei problemi più comuni tra gli anziani è la solitudine. Quando i figli crescono e si trasferiscono, quando amici e partner non ci sono più, le giornate possono diventare vuote. Ecco entrare in gioco l’animale domestico. La sua presenza costante, il suo affetto incondizionato, diventano un balsamo per l’anima.
Un cane che accoglie il proprio padrone con la coda scodinzolante o un gatto che si rannicchia sul divano trasmettono un conforto che nessun farmaco può replicare. Gli anziani intervistati in uno studio recente hanno descritto i loro animali come “confidenti” e “amici silenziosi” che li aiutano a sentirsi meno soli.
Combattere lo stress e l’ansia
Accarezzare un animale ha un effetto calmante dimostrato. Riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e favorisce la produzione di ossitocina, il cosiddetto “ormone dell’amore”. Molti anziani riferiscono che la semplice presenza del loro animale li aiuta a superare momenti di tristezza e preoccupazione.
Quando il mio cane mi guarda negli occhi, sembra che sappia esattamente come mi sento. È come se dicesse: ‘Sono qui per te’.
Gli animali come “rompighiaccio sociale”
Uno degli aspetti più interessanti della compagnia di un animale domestico è la sua capacità di facilitare le interazioni sociali. Per un anziano, portare il proprio cane al parco può trasformarsi in un’occasione per incontrare persone, scambiare due chiacchiere e creare nuove connessioni.
Ho fatto più amici negli ultimi due anni grazie al mio cane di quanti ne abbia fatti in tutta la vita. La gente si ferma, mi chiede come si chiama, da quanto tempo ce l’ho. È bello sentirsi parte di qualcosa.
Gli animali diventano, così, dei veri e propri “ambasciatori sociali”. Questo è particolarmente utile per chi tende a isolarsi o fatica a uscire di casa.

Routine e senso di scopo: il potere terapeutico delle abitudini
Un altro aspetto cruciale emerso dalle ricerche è il ruolo degli animali domestici nel creare una routine quotidiana. Prendersi cura di un cane o un gatto significa avere responsabilità: dare da mangiare, portarli a spasso, giocare con loro. Questa routine non solo occupa il tempo, ma dà anche uno scopo.
Ogni mattina mi alzo sapendo che il mio gatto mi sta aspettando. Questo mi dà un motivo per alzarmi dal letto e iniziare la giornata.
Queste abitudini aiutano a strutturare il tempo, riducendo la sensazione di vuoto che spesso accompagna la pensione o la perdita di attività sociali.
Gli animali come parte della famiglia
Per molti anziani, gli animali non sono solo animali. Sono membri della famiglia. Diventano confidenti, compagni e persino sostituti di relazioni umane assenti. Questo legame profondo ha un enorme impatto psicologico.
Tale connessione emotiva non solo migliora l’umore, ma può anche aumentare la resilienza contro alcuni disturbi mentali come la depressione.
Cosa dice la scienza?
Gli studi confermano che gli animali domestici possono influenzare positivamente la salute mentale degli anziani. Oltre a ridurre la solitudine e migliorare l’umore, possedere un animale può abbassare la pressione sanguigna e migliorare la salute cardiovascolare.
La ricerca più recente ha identificato quattro benefici principali:
- Conforto e sicurezza: Gli animali offrono compagnia e un senso di protezione.
- Inclusione sociale: Favoriscono le interazioni e il senso di appartenenza.
- Routine e struttura: Creano uno scopo nella vita quotidiana.
- Un legame significativo: Rafforzano il senso di connessione emotiva.
Questi benefici possono essere visti come una forma di “terapia informale”, accessibile a chiunque.
Sono state condotte interviste semi-strutturate con 14 anziani residenti nella comunità di età pari o superiore a 65 anni e proprietari di animali domestici. I partecipanti sono stati intervistati individualmente in un’unica occasione sul significato derivato dal ruolo della proprietà di un animale domestico e su come percepivano che il loro animale domestico influenzasse la loro salute mentale.
I risultati sono stati analizzati utilizzando il quadro fenomenologico di Colaizzi e dalle interviste sono emersi quattro temi: gli animali domestici forniscono conforto e sicurezza, inclusione sociale e partecipazione, routine e struttura mirate e un ruolo significativo.
Questi risultati suggeriscono che il ruolo della proprietà di un animale domestico può apportare benefici agli anziani che vivono in comunità, offrendo compagnia, dando un senso di scopo e significato, riducendo la solitudine e aumentando la socializzazione. Questi benefici possono anche aumentare la resilienza degli anziani contro i disturbi di salute mentale, il che può influenzare positivamente i loro risultati in materia di salute mentale.

Come promuovere il legame tra anziani e animali
Se possedere un animale domestico è così benefico, perché non renderlo più accessibile? Ci sono diverse iniziative che potrebbero essere sviluppate:
- Programmi di adozione agevolata: Organizzazioni che facilitano l’adozione di animali per anziani, magari con supporto per le spese veterinarie.
- Animali nelle case di riposo: Sempre più strutture stanno introducendo programmi di pet therapy o animali residenti per migliorare la qualità della vita dei loro ospiti.
- Collaborazioni tra medici e associazioni: Professionisti sanitari potrebbero lavorare con associazioni per sensibilizzare gli anziani sui benefici di possedere un animale.
Limiti e considerazioni
Naturalmente, non tutti gli anziani possono permettersi un animale domestico. Problemi di salute, vincoli finanziari o ambienti di vita poco adatti (come appartamenti piccoli o case di riposo senza animali ammessi) possono rappresentare ostacoli.
Inoltre, non tutti gli animali sono adatti a ogni persona. Per esempio, un cane richiede più energia e tempo rispetto a un gatto o a un uccello. È importante scegliere l’animale giusto per il proprio stile di vita.
Guardando al futuro
La ricerca su questo tema è solo all’inizio. Studi futuri potrebbero esplorare l’impatto a lungo termine della proprietà di animali domestici e valutare il ruolo di diverse specie. Ad esempio, come influisce possedere un pesce o un piccolo roditore rispetto a un cane o un gatto?
Inoltre, sarebbe utile indagare l’efficacia di programmi strutturati che combinano pet therapy e proprietà di animali per gli anziani in contesti diversi, come le case di riposo.
Conclusione
Gli animali domestici non sono solo compagni di vita. Per molti anziani, sono una fonte inesauribile di amore, conforto e scopo. In un mondo che invecchia rapidamente, trovare modi innovativi per migliorare il benessere mentale è più importante che mai.
Promuovere il legame tra anziani e animali non è solo una questione di benessere individuale, ma un investimento in una società più compassionevole e connessa. Se c’è una lezione da imparare, è che l’amore – anche quello di un animale – può davvero cambiare la vita.