Il problema dell’alimentazione dei giovani si colloca oggi tra le sfide più urgenti della salute pubblica. La crescente attrazione verso cibi ultra-processati e bevande zuccherate minaccia di minare le basi di una dieta equilibrata e di compromettere la salute delle nuove generazioni. Nonostante l’impegno di molte famiglie italiane, il fenomeno del “cibo spazzatura” resta prevalente, alimentato -verbo scelto non a caso- da una combinazione di marketing aggressivo, abitudini sociali e desiderio di praticità.
Ma quali sono le soluzioni possibili?
Esploriamo un approccio scientifico, educativo e sociale per promuovere un’alimentazione sana nei bambini e negli adolescenti.
Il contesto: una questione di salute pubblica
Secondo il rapporto Coldiretti/Censis, l’82% delle famiglie italiane chiede un piano nazionale per proteggere i giovani dall’invasione di cibi ultra-processati. Questo dato riflette una consapevolezza crescente dell’impatto negativo di una dieta povera di nutrienti e ricca di zuccheri, grassi saturi e additivi. Tali abitudini alimentari sono strettamente correlate all’aumento dell’obesità infantile, al rischio di diabete di tipo 2 e a problemi cardiovascolari in età adulta.
Inoltre, studi recenti evidenziano come l’esposizione ripetuta a cibo spazzatura durante l’infanzia possa alterare la percezione del gusto, aumentando la preferenza per alimenti altamente calorici e poveri di micronutrienti.
Perché i divieti non funzionano
Il 48% delle famiglie ammette di trovarsi in difficoltà nel contrastare l’attrazione dei propri figli per il cibo spazzatura, nonostante tentativi di controllo che includono divieti espliciti (scelti dal 37% dei genitori). Tuttavia, vietare il consumo di un alimento può generare un effetto boomerang, rendendolo ancora più desiderabile agli occhi dei giovani. Questo comportamento, noto come “effetto proibito”, è ben documentato dalla psicologia comportamentale.
Invece di affidarsi esclusivamente ai divieti, gli esperti raccomandano di adottare strategie più inclusive e costruttive. La chiave è aiutare i bambini a sviluppare un rapporto consapevole con il cibo, dove nessun alimento è completamente vietato, ma alcuni sono consumati con moderazione.
(Cfr. Coldiretti-Censis, figli dipendenti da merendine, 82% famiglie chiede aiuto.)
Il ruolo cruciale della famiglia
La casa è il primo luogo in cui i bambini apprendono le abitudini alimentari. Coinvolgerli nella preparazione dei pasti fin da piccoli può fare una differenza significativa. Gli studi dimostrano che i bambini coinvolti nella preparazione dei pasti sono più propensi a provare nuovi alimenti e a preferire opzioni più sane. Per esempio, cucinare insieme può trasformare la scoperta di verdure o cereali integrali in un momento di gioco educativo.
Suggerimenti Pratici:
- Giocare con il “piatto del mangiar sano”: utilizzare modelli visivi come la piramide alimentare o il piatto sano per spiegare l’importanza dell’equilibrio nutrizionale.
- Creare piatti accattivanti: usare la creatività per presentare i cibi in modo invitante, magari creando forme o disegni con frutta e verdura.
- Promuovere la varietà: incoraggiare i bambini a provare nuovi alimenti ogni settimana, spiegando come i gusti possano cambiare e ampliarsi nel tempo.
L’importanza della scuola
Il luogo dove i giovani trascorrono gran parte del loro tempo è altrettanto importante. Le scuole possono diventare un ambiente fondamentale per promuovere una sana alimentazione attraverso:
- Educazione alimentare: corsi che insegnino ai bambini il valore nutrizionale degli alimenti e i benefici di una dieta bilanciata.
- Mense scolastiche: offrire opzioni sane e gustose, riducendo la disponibilità di snack ultra-processati.
- Campagne di sensibilizzazione: programmi periodici che coinvolgano genitori, insegnanti e studenti per rafforzare il messaggio.

Il ruolo del marketing alimentare
Il marketing di cibi e bevande non salutari ha un impatto diretto sul sovrappeso e sull’obesità infantile, collegato a diete sbilanciate e scarsa attività fisica. Nei paesi della regione del Mediterraneo orientale, i tassi di sovrappeso tra bambini e adolescenti di 5–19 anni sono aumentati drammaticamente negli ultimi 40 anni, passando da 7,4% nel 1975 a 27,4% nel 2016.
Bambini e adolescenti esposti a pubblicità mirata attraverso media tradizionali e digitali sviluppano preferenze per alimenti altamente processati. Le aziende sfruttano strategie come packaging accattivante, personaggi animati e influencer, creando una connessione emotiva con i prodotti.
(Cfr. Marketing of unhealthy foods and drinks.)
Strategie per ridurre il consumo di cibo ultra-processato
- Educare alla lettura delle etichette: Insegnare ai ragazzi come identificare gli ingredienti dannosi e scegliere prodotti con meno zuccheri e additivi.
- Proporre alternative valide: Offrire spuntini sani come frutta fresca, yogurt naturale o spuntini fatti in casa.
- Ridurre la disponibilità: Limitare la presenza di cibi ultra-processati in casa, privilegiando invece ingredienti freschi e naturali.
La colazione e la merenda: due occasioni cruciali
Spesso sottovalutate, la colazione e la merenda rappresentano momenti fondamentali per educare a una sana alimentazione. Offrire opzioni nutrienti e gustose può fare una grande differenza:
- Colazione: perché insistere sempre con i dolci, magari confezionati? Optiamo per prodotti fatti in casa, pane integrale con marmellata o yogurt con frutta sono alternative migliori rispetto ai prodotti industriali ricchi di zuccheri.
- Merenda: spuntini salati come bruschette con olio d’oliva, frutta secca o verdure crude con humus possono sostituire patatine e merendine.
Il ruolo delle politiche pubbliche
Le politiche pubbliche hanno un ruolo cruciale nel promuovere un cambiamento culturale. Alcune iniziative promettenti includono:
- Tasse su bevande zuccherate: già implementate in diverse nazioni, queste misure hanno dimostrato di ridurre il consumo di soft drink.
- Incentivi per alimenti sani: sostenere la produzione e la distribuzione di frutta, verdura e cereali integrali a prezzi accessibili.
- Educazione alimentare obbligatoria: integrare corsi di nutrizione nei programmi scolastici.
Verso un futuro di salute e consapevolezza
Promuovere una sana alimentazione nei giovani richiede uno sforzo collettivo. Famiglie, scuole, istituzioni e industria alimentare devono collaborare per creare un ambiente che favorisca scelte alimentari consapevoli e salutari. Solo attraverso un approccio integrato possiamo sperare di ridurre la dipendenza dal cibo spazzatura e costruire un futuro più sano per le prossime generazioni.
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