Gli agonisti del recettore del peptide-1 simile al glucagone (GLP-1), come semaglutide e liraglutide, rappresentano una delle più promettenti innovazioni farmacologiche degli ultimi anni. Nati per il trattamento del diabete di tipo 2, questi farmaci hanno dimostrato un’efficacia sorprendente anche nella gestione del peso corporeo, portando a un utilizzo sempre più esteso, anche oltre le indicazioni terapeutiche originali. Tuttavia, l’entusiasmo che circonda il loro impiego è accompagnato da crescenti preoccupazioni riguardo ai potenziali effetti collaterali e agli usi impropri.
Benefici e meccanismo d’azione
Il successo degli agonisti del GLP-1 si basa su un meccanismo d’azione che sfrutta le proprietà di un ormone endogeno, il GLP-1, coinvolto nella regolazione della glicemia e dell’appetito. Questi farmaci agiscono in tre principali modi:
- Riduzione dell’appetito: agiscono sui centri della sazietà nel cervello, riducendo il desiderio di cibo.
- Controllo della glicemia: stimolano la secrezione di insulina solo in presenza di livelli elevati di glucosio nel sangue, evitando così episodi di ipoglicemia.
- Sazietà prolungata: rallentano lo svuotamento gastrico, contribuendo a una sensazione di sazietà più prolungata.
Questi effetti combinati non solo migliorano il controllo metabolico nei pazienti diabetici, ma favoriscono anche significative perdite di peso. Studi clinici hanno riportato riduzioni del peso corporeo fino al 15% in alcuni pazienti obesi. Tale efficacia ha ampliato il loro utilizzo, rendendoli popolari anche tra persone senza diabete, interessate principalmente ai benefici estetici.
Effetti collaterali comuni e problemi estetici
Nonostante i benefici, gli agonisti del GLP-1 non sono privi di effetti collaterali. Tra i più comuni si segnalano:
- Nausea e vomito: questi sintomi, particolarmente frequenti nelle fasi iniziali del trattamento, possono influire sulla qualità della vita.
- Stitichezza: un problema che tende a persistere in alcuni pazienti.
Un effetto collaterale meno noto, ma sempre più discusso, è quello soprannominato “faccia da Ozempic”. La significativa perdita di tessuto adiposo sottocutaneo, conseguenza della perdita di peso, può portare a un aspetto invecchiato del viso. Sebbene si tratti principalmente di un problema estetico, solleva interrogativi sulle potenziali implicazioni per la salute a lungo termine, dato che il tessuto adiposo svolge funzioni protettive e metaboliche importanti.
Rischi seri e scoperte recenti
Con l’aumento dell’uso di questi farmaci, stanno emergendo rischi più seri, spesso legati a effetti collaterali meno conosciuti ma potenzialmente gravi. Ecco alcune delle scoperte più preoccupanti:
- Neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica (NAION): uno studio danese ha evidenziato un aumento del rischio di questa rara condizione che può causare perdita permanente della vista. Sebbene il rischio assoluto sia basso (1,5-2,5 casi aggiuntivi ogni 10.000 pazienti), il problema merita attenzione, soprattutto per i pazienti con fattori di rischio preesistenti.
- Perdita di massa muscolare: una ricerca pubblicata su The Lancet ha sollevato preoccupazioni riguardo alla possibilità che gli agonisti del GLP-1 causino perdita di massa muscolare. In uno studio condotto su topi, il trattamento con semaglutide per tre settimane ha portato a una riduzione dell’8% della massa muscolare scheletrica e a un ridimensionamento del cuore. Sebbene gli effetti sugli esseri umani siano ancora in fase di studio, questi risultati suggeriscono potenziali rischi per i pazienti con patologie cardiache o altre condizioni croniche.
- Alterazioni nella densità ossea: alcuni studi preliminari indicano che la rapida perdita di peso associata all’uso di questi farmaci potrebbe influire negativamente sulla densità ossea, aumentando il rischio di fratture.

Uso improprio e pratiche rischiose
Negli ultimi anni, la popolarità dei farmaci GLP-1 è aumentata notevolmente grazie alla loro promozione sui social media e alla facilità di accesso tramite piattaforme online. Negli Stati Uniti, ad esempio, è diventato comune ottenere prescrizioni tramite servizi digitali che spesso non richiedono una valutazione medica approfondita. Questo ha dato origine a pratiche rischiose come il microdosing, ovvero l’assunzione di dosi ridotte per ottenere una rapida perdita di peso. Tuttavia, questa modalità di utilizzo potrebbe:
- Ridurre l’efficacia del trattamento.
- Aumentare il rischio di effetti collaterali non previsti.
- Portare a una dipendenza psicologica dall’uso del farmaco.
Impatto sui disturbi alimentari
Un aspetto particolarmente preoccupante riguarda l’uso degli agonisti del GLP-1 in persone con una storia di disturbi alimentari. Questi farmaci, influenzando la percezione dell’appetito, possono aggravare condizioni come l’anoressia nervosa o indurre comportamenti alimentari disfunzionali.
Sono già stati segnalati casi di individui che hanno sviluppato anoressia in seguito alla loro assunzione per motivi estetici. Gli effetti psicologici a lungo termine richiedono ulteriori studi, ma è evidente la necessità di una valutazione scrupolosa prima di prescrivere questi trattamenti a soggetti vulnerabili.
Lezioni dal passato: il caso delle statine
La storia della medicina offre lezioni preziose su come gestire l’entusiasmo per nuove terapie. Un esempio rilevante è rappresentato dalle statine, farmaci introdotti negli anni ’90 per il trattamento dell’ipercolesterolemia. Inizialmente accolte come una panacea per la prevenzione cardiovascolare, le statine furono presto proposte per un uso più ampio.
Tuttavia, l’emergere di effetti collaterali come dolori muscolari e problemi epatici spinse a un approccio più cauto e mirato. Questo precedente sottolinea l’importanza di bilanciare l’entusiasmo con la prudenza, evitando di estendere l’uso di nuovi farmaci oltre ciò che è supportato da solide evidenze scientifiche.
Verso un uso responsabile
Gli agonisti del GLP-1 rappresentano senza dubbio una nuova frontiera nella lotta contro il diabete e l’obesità, ma il loro impiego richiede un approccio responsabile. Per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi, è essenziale adottare le seguenti misure:
- Supervisione medica rigorosa: l’autosomministrazione o l’accesso semplificato tramite piattaforme online possono portare a usi impropri e complicanze evitabili. È fondamentale che ogni trattamento sia prescritto e monitorato da un medico qualificato.
- Educazione del paziente: informare chiaramente i pazienti sui rischi e sui benefici è cruciale per evitare aspettative irrealistiche e usi impropri.
- Ricerche a lungo termine: sono necessari studi approfonditi per comprendere gli effetti cronici degli agonisti del GLP-1, incluso l’impatto su tessuti specifici come muscoli, ossa e cuore.
- Selezione appropriata dei pazienti: Questi farmaci non dovrebbero essere prescritti indiscriminatamente, ma riservati a coloro che possono trarne il massimo beneficio, evitando rischi inutili.
Conclusione
Gli agonisti del GLP-1 offrono una speranza concreta per milioni di persone affette da diabete di tipo 2 e obesità, aprendo nuove possibilità terapeutiche e migliorando la qualità della vita. Tuttavia, come ogni innovazione medica, essi richiedono un equilibrio tra entusiasmo e cautela.
Il loro utilizzo dovrebbe essere guidato da evidenze scientifiche, valutazioni cliniche approfondite e un impegno costante per proteggere la salute dei pazienti. Solo attraverso un approccio consapevole e responsabile, sarà possibile massimizzare i benefici di questa nuova frontiera farmacologica, minimizzando i rischi per la salute a lungo termine.
Fonti:
- Why do Ozempic and Wegovy seem to treat everything?, New Scientist 12/2024.
- Effects of Semaglutide and Tirzepatide on Bone Metabolism in Type 2 Diabetic Mice.
- La medicina miracolosa, The Economist, in Internazionale_N.1596_-_10-16_Gennaio_2025[1].pdf.